Speciale Print Puntata 2
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Espansione zero della città
“Se qualcuno sostiene che la pianificazione non occorre, sono costretto a ricordargli che non occorre alle classi dirigenti, ma alle altre si”. (Italo Insolera)
Sviluppo senza crescita, riuso dello spazio usato della città e del suo territorio. Forma della città e ricerca dello spazio pubblico come qualità e welfare urbano primario degli insediamenti. Trasformazione urbana e partecipazione alle condizioni della trasformabilità dei suoli e dell’edificato. Interazione tra pianificazione generale e locale. Riconoscimento delle condizioni di identità e di bisogno delle comunità urbane. Le città nella città. Entro questo quadro narrativo di condizioni ed obiettivi si muove l’esperienza che il Municipio X di Roma Capitale sta svolgendo dal 2010 sul suo territorio, in particolare su quella parte di contatto e di limite con la più vasta area metropolitana della città verso i Castelli Romani. Questa parte di territorio urbano è composta da aree plurifunzione attraversate da una fitta rete infrastrutturale che le sovrasta e non le serve, mutanti e aggregate in un apparente disordine spaziale e operativo. Queste aree, per gran parte, sono ridisegnate dal PRG come ambiti della città da riqualificare: i Print.
Gli ambiti urbani per Programmi Integrati sono un importante strumento di attuazione del Piano Regolatore di Roma, un metodo d’intervento di forte interesse politico/sociale e di sperimentazione urbanistica. Nel Municipio X – ambito amministrativo che contiene oltre 180.000 abitanti e che ricomprende un’area molto estesa che va dal centro della città ai confini comunali, verso il sistema metropolitano dei Comuni dei Castelli Romani, incastrato tra la grande viabilità delle vie Tuscolana e Appia – si sta attuando un’opera strategica di governo del territorio attraverso l’individuazione di un’idea di città: partecipata, sistemica e strutturante, che riscatti e risarcisca gli abitanti dei quartieri incompiuti oltre il Grande Raccordo Anulare, finora trascurati dallo sviluppo delle reti del trasporto, dai servizi e dalla cultura. È in questa fascia di città, oggi non più totalmente periferica, che si salda con l’abitato dei comuni limitrofi, che vive e lavora la gran parte della popolazione.
In tutte le aree PrInt previste risiedono oltre 1.500.000 persone e si trovano la maggior parte delle aree per attività produttive. Queste aree sono i residui della programmazione del precedente PRG, incompiuta e corrotta dall’abusivismo, che il nuovo Piano identifica come “Città da ristrutturare”. I Programmi integrati, nelle intenzioni normative del PRG, sono nelle competenze dirette dei Municipi, soprattutto nella fase programmatoria degli obiettivi della riqualificazione. L’esperienza in essere, oltre a confermare l’iter procedurale prefigurato, sperimenta la capacità che questo strumento può avere come operatore strategico anche di dinamiche complesse di sviluppo e recupero urbano e sociale.
Il Print è uno strumento operativo del PRG di interesse pubblico e di rilevante interesse urbanistico ed edilizio. Nelle intenzioni del legislatore deve legare sviluppo e trasformazione dell’esistente coordinando azioni ed opere in modo da incidere sui processi trasformativi del tessuto e sulla qualità urbana. Le risorse che vengono generate dai Programmi Integrati, attraverso le valorizzazioni operate dagli interventi privati, chiamati a concorrere con le aree e gli immobili di proprietà, sono investite localmente per lo sviluppo e la realizzazione delle opere pubbliche locali. Questi ambiti, lacerti di una programmazione generale incompiuta, sono parti di quella parte di città dispersa nel territorio, apparentemente senza regole e ragioni, ed è proprio sulla ragione sociale del recupero che si concentra la politica culturale dell’intervento programmatorio messo in atto. Questo lavoro è un’esperienza sulla capacità dei Print di divenire lo strumento regolatore e di coordinamento, sviluppo e recupero delle aree incompiute della città, restituendo ad esse una pianificazione a scala municipale, un progetto di crescita e sviluppo delle identità locali altrimenti mancante, sul quale costruire il processo partecipativo popolare legato ai programmi urbanistici complessi.
La strategia operativa messa in campo dal gruppo di lavoro assume, in via preliminare, la figurazione di questi ambiti come parte di un insieme, e con essa assume le risorse locali finanziarie e sociali presenti in queste aree. Nel programma le risorse finanziarie stimate sono destinante in buona parte alla realizzazione di sistemi funzionali d’area, strategici per l’intero territorio, piuttosto che singoli interventi. Nel caso specifico dei quartieri interessati dal programma, sono definite come prioritarie le opere pubbliche per il sistema della viabilità di settore (viabilità interquartiere) e il sistema degli spazi urbani di relazione (sistema lineare o poli-forme del verde) con articolazione di servizi locali. Il programma, esteso ad aree prossime e contigue, è assunto dal Municipio come strumento di governo ed indirizzo degli obiettivi a medio termine in conformità con gli indirizzi strategici del PRG. La figurabilità delle aree si concretizza nel disegno di un Masterplan che indirizza gli obiettivi della riqualificazione verso la realizzazione di una nuova struttura urbana interrelata di spazi e funzioni, coerente con la pianificazione in atto nel contesto di riferimento. La figurabilità è elemento evocativo di possibili scenari morfologici contenuti nel Programma e viene messa a base del processo partecipativo come documento di comunicazione semplice e diretta dell’idea di città che l’amministrazione vuole portare avanti. La valorizzazione paesaggistica, la definizione degli spazi di relazione e dei luoghi per la cultura, come le tematiche della viabilità, sono narrate in una prima ipotesi progettuale di indirizzo.
Il lavoro riguarda specificatamente una vasta porzione del territorio oltre il Gran Raccordo Anulare ed interessa le aree di Morena, Casal Morena, Ciampino e zone limitrofe, città nella città di Roma, e si concretizza in un Atto di indirizzo programmatico a scala municipale definito in tre passaggi:
1. Piano di Raccordo degli Obiettivi per la riqualificazione strategica Municipale;
2. Atto di Indirizzo Preliminare per la formazione dei singoli Programmi Integrati (Print residenziali di Morena e Casal Morena e per attività Ciampino);
3. Proposta di assetto per un nuovo welfare urbano.
Nel caso specifico è stata determinante la presenza di operatori privati radicati nell’area riunitisi in consorzio, che, con le loro proposte coordinate, rendono possibile la realizzazione degli obiettivi pubblici formando l’ossatura urbanistica e finanziaria del programma, sulla quale far confluire ulteriori future risorse.